Una fortezza è una costruzione militare progettata con una funzione tattica difensiva. Le fortezze sono state utilizzate per migliaia di anni, in una varietà di forme sempre più complesse.
Un’opera difensiva con caratteristiche simili alla fortezza, ma in genere con dimensioni inferiori, viene chiamata forte o fortino.
La fortificazione è quel ramo dell’arte militare che insegna ad aumentare, mediante appropriati lavori o con apposite costruzioni, il valore naturale delle posizioni, al doppio fine di favorire l’azione delle truppe e l’efficacia delle armi impiegate e di provvedere alla conservazione di tutti i mezzi di difesa (uomini, armi, materiali,munizioni e viveri) sia mentre si prepara l’azione, sia durante l’azione.
La fortificazione è anche la pratica di incrementare le difese di un’area e l’insegnamento dei modi di attaccare e di difendere un’opera fortificata. Il valore di una fortificazione dipende dalla posizione, che dovrebbe essere strategica, e dalla bontà delle opere che vi si elevano; ossia è la risultante del valore naturale e del valore artificiale della posizione stessa.
In generale, non conviene fortificare una posizione che non sia forte naturalmente. L’arte di pianificare un campo militare o di costruire una fortificazione viene chiamata castrametazione, fin dai tempi delle legioni romane. L’arte di portare l’assedio ad una fortezza e di distruggerla viene usualmente detta poliorcetica; in alcuni testi questo termine viene applicato anche all’arte di costruire una fortificazione.
Il progressivo affermarsi della guerra con la polvere da sparo ha inesorabilmente, anche se con un’imprevedibile lentezza, ridimensionato il ruolo delle fortezze all’interno delle strategie militari.
Lo scopo che si vuol raggiungere nel fortificare una posizione può essere organico, logistico o tattico. Lo scopo è organico quando la posizione è un punto strategico permanente, ossia interessa la difesa generale dello Stato. È logistico quando si tratta di un punto strategico eventuale, ossia di un punto che riguarda la difesa di un determinato teatro di operazioni militari. Deve in questo caso favorire lo stare ed il muoversi delle truppe.
È tattico quando l’importanza della posizione si manifesta solo all’atto in cui avviene, o si prevede che debba avvenire, l’urto fra belligeranti, ossia quando si tratta di un punto tattico. Qualunque sia lo scopo di una fortezza, questa deve essere studiata nelle sue forme in modo da soddisfare le esigenzetattiche, poiché quando essa entra in azione deve favorire il combattimento a chi lo occupa. Una fortezza eretta a scopo organico soddisfa anche lo scopo logistico quando le operazioni di guerra si svolgono nel teatro in cui essa è collocata.
L’utilità delle fortificazioni, se fatte in modo tale da raggiungere gli scopi per le quali sono costruite, è quella di mettere in grado le forze che difendono le posizioni da esse rafforzate di resistere a forze numericamente o moralmente superiori.
L’entità di un’opera fortificata dipende dall’importanza dello scopo che si vuole raggiungere con essa, dai mezzi e dal tempo disponibile per erigerla e dalla potenza dei mezzi coi quali in nemico può attaccare.
A seconda dei mezzi e del tempo disponibile per erigerla, le fortificazioni si distinguono in permanenti e passeggere o occasionali. Le fortificazioni permanenti sono quelle erette in tempo di pace, quindi con abbondanza di mezzi e di tempo e che sono capaci di resistere alle offese nemiche, nonché alle ingiurie del tempo; sono sempre costruite a scopo organico e perciò nei punti strategici importanti. Le fortificazioni passeggere sono quelle costruite in caso di guerra, prima che questa scoppi, o durante la guerra stessa, e talvolta nelle ultime ore precedenti una battaglia, o anche durante una battaglia stessa, e perciò con mezzi e tempi limitati, talora limitatissimi, per cui non possono resistere che ad azioni meno potenti e non reggono a lungo alle ingiurie del tempo, da ciò appunto la denominazione passeggere.
La parte superiore delle fortezze è spesso contornata dai merli, muri a dente di sega dietro il quale si appostano i soldati per coprirsi dai lanci nemici e allo stesso controllare dall’alto tutti i movimenti.
Rispetto alla posizione che le fortificazioni occupano, si distinguono in fortificazione di frontiera (terrestre o marittima) e in fortificazioni interne.
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