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casatorre, Castelli della provincia di Trento, castello del XIII secolo, castello Medioevale, comune di Caldes, famiglia Thun, Marianna Elisabetta Thun, Sigismondo Thun
Il Castel Caldes è un castello medievale che si trova nel comune di Caldes in provincia di Trento, fu costruito tra il 1230 e il 1235 nelle forme di una casatorre da Rambaldo ed Arnoldo da Cagnò che erano riusciti a ottenerne la concessione dal principe vescovo di Trento Gerardo. Era utilizzato insieme alla sovrastante Rocca di Samoclevo per il controllo dei traffici commerciali della Val di Sole.
Nel 1464 passò per donazione alla famiglia Thun che lo fece restaurare profondamente, aggiungendo ulteriori edifici che gli hanno conferito l’aspetto attuale.
Ulteriori lavori di restauro e ampliamento furono eseguiti nel XVI secolo con l’aggiunta di cicli decorativi in varie sale e la costruzione dell’attuale cappella del castello, dedicata alla Beata Vergine Maria e affrescata dal veronese Giovanni Cinquetti tra il 1670 e il 1675.
Nel ‘800 il castello fu ceduto a una famiglia locale mentre nel XX secolo divenne di proprietà della provincia autonoma di Trento. Tra il 2010 e il 2014 è stato oggetto di un profondo restauro e sarà destinato ad ospitare eventi culturali e mostre.
Il castello è posto su un piccolo dosso proprio all’ingresso del paese di Caldes. La sua struttura è incentrata attorno al nucleo originale costituito dalla torre a cinque piani con tetto a doppia falda. Addossati a questa nel corso dei secoli sono stati costruiti gli altri edifici residenziali e la torretta con la scala a chiocciola. La cappella del castello è invece esterna agli edifici anche se comunque all’interno del muro che lo circonda.
Questo castello, chiuso da qualche tempo per i lavori di restauro, salta all’occhio all’ingresso del paese, affacciato sul fiume Noce, per la sua forma quasi geometrica, frutto dell’incontro di stili veneto, tedesco e lombardo.
Ricorda il vicino Castel Thun, non solo per le forme dell’architettura ma perché la sua storia si intreccia effettivamente con la famiglia Thun.
La grande casa-torre duecentesca a cinque piani fu eretta dalla famiglia Cagnò. Il 14 luglio 1464 il Castello passò da Pretellino III ai nipoti, figli della sorella Orsola e di Sigismondo Thun. Nacque lì il ramo “Von Thun de Caldes” all’interno della famiglia, e con esso un legame indissolubile tra il castello e la famiglia Thun. Il maniero fu poi ampliato da Arbogasto di Thun agli inizi del Seicento quando venne aggiunta la torricella nel lato nord contenete la scala a chiocciola in pietra.
L’ultimo a risiedere nel maniero fu Guidobaldo di Thun fino alla metà del XIX secolo. Dopodiché, Sigismondo di Thun nel 1880 lo vendette alla famiglia Malanotti di Caldes.
L’interno è particolarmente affascinante con soffitti a volte, sale affrescate e rivestimenti lignei. Parte del castello è anche la piccola chiesetta dedicata alla Beata Vergine Maria, costruita alla fine del 500.
Questo castello è avvolto da alcune leggende: una su tutte, narra la drammatica fine di Olinda, in realtà identificabile con la contessina Marianna Elisabetta Thun. La giovane figlia di Rodemondo fu imprigionata dal padre perché rifiutava l’amore del suo promesso sposo, dedicando invece le sue attenzioni ad un menestrello di corte. La leggenda narra che il padre Rodemondo uccise il menestrello Arunte e che la morte colse poi Olinda, dopo che ella aveva riempito le pareti della sua stanzina di pregiati affreschi.
Il castello tornerà ad essere in parte visitabile nel periodo estivo, in occasione dell’esposizione delle opere di Paolo Vallorz, pittore solandro, parigino d’adozione, di fama ormai mondiale.
Castel Caldes è inserito nella rete dei Castelli trentini. La sua seppur parziale riapertura è un anello importante per l’espressione della cultura e della storia della nostra valle, per riscoprire i valori di un territorio fatto di natura e di architettura che qui a Caldes trova espressioni dall’importante significato storico, sia nelle dimore nobiliari sia soprattutto, in Castel Caldes.
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