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Il Castello Ducale di Bovino si colloca su uno sperone roccioso e domina su tutto il “Vallo di Bovino”, famoso per le scorrerie di briganti che, fino all’avvento dell’Italia unita, presero ad assaltare e depredare carovane e carrozze che, dalla Campania, per raggiungere il versante adriatico, erano costrette ad attraversare questa angusta e pericolosa gola tra le montagne.
Nel cuore del centro storico, tra i vicoli del borgo medioevale e nel verde di una natura rigogliosa.
Voluto nel 1045 da Drogone il Normanno, venne successivamente ampliato da Federico II di Svevia, che costruì anche il Cassero, residenza del luogotenente del suo esercito. Nel 1600 fu Don Giovanni de Guevara, nobile di Spagna, che dal re Filippo di Spagna aveva ottenuto il titolo di Duca di Bovino, a trasformarlo in una splendida residenza.
La sua posizione strategica è testimoniata dalla continuità di occupazione resti di fortificazioni romane presenta la particolare torre a cavaliere, secondo la tradizione locale; poi, baluardo difensivo dei Longobardi e dei Bizantini, come sembra attestare la torre “a cavaliere”; maniero, in età feudale, sotto la famiglia di Loretello, Signori di Bovino dal 1059 al 1182.
Alla fine del XI secolo, il generale Drogone, a capo delle truppe normanne, lo rase al suolo e sulle sue rovine eresse il nucleo iniziale del Castello, attorno alla torre circolare adagiata sul barbacane tronco piramidale.
Alle sue spalle, il Cassero è quanto rimane della residenza del luogotenente dell’esercito di Federico II di Svevia, del cui passaggio ne è una chiara testimonianza la bifora gotica, che originariamente ornava, assieme ad altre, le finestre del Cassero stesso e che oggi si ammira sulla facciata principale del Castello.
Nei secoli successivi, il Castello fu a più riprese sfruttato sia per la sua posizione strategica sull’arteria stradale che attraversava la valle, ma anche come luogo di residenza e soggiorno da personaggi e dinastie di grande fama: Manfredi, figlio di Federico II; gli Angioini, sovrani del Regno di Napoli, gli Estendardo, loro parenti, e la famiglia spagnola dei de Guevara, residenti fino al 1961.
Sotto la loro dominazione, il Castello fu ampliato con la creazione, sul lato est e sud, di un ampio corpo di fabbrica, dalla tipica architettura seicentesca, di una torre dell’orologio del 1700 e di un elegante giardino pensile. Qui furono ospitati importanti letterati, come Torquato Tasso e Giovan Battista Marino, e illustri personaggi, tra i quali si annoverano il papa Benedetto XII e Maria Teresa d’Austria.
Le stanze del Palazzo Ducale offrono al visitatore la possibilità di apprezzare il ricco arredamento e di visitare la piccola ma suggestiva cappella privata con pavimento in maiolica, detentrice di un frammento della sacra Spina della corona di Cristo, di un lembo di porpora della Sua veste e di varie reliquie di Santi, donate dai papi Gregorio XIII e Innocenzo VIII alla corte dei Guevara, loro parenti.
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