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Borgo Medioevale di Torino, castello del XIX secolo, Gennaro Della Monica, Il Castello, San Venanzio, stile medioevale, stile neogotico, Teramo, Vallenquina, Vincenzo Bindi
Il Castello Della Monica è una ricostruzione ottocentesca di un edificio medioevale. Si trova a Teramo, sul piccolo colle di San Venanzio, poco distante da Piazza Garibaldi. Il Castello Della Monica è una costruzione in , voluto e progettato dall’artista teramano Gennaro Della Monica, dal quale ha assunto il nome, decise di regalarsi un castello con merli e finestre dove andare a vivere con la propria famiglia.
I lavori iniziarono fu iniziato nel 1889 dopo che la Deputazione provinciale rilasciò il permesso e nel 1890, erano state già erette le mura del corpo centrale e coperto il tetto. L’edificio principale, che costituisce il Castello vero e proprio, fu eretto sul sito dell’antica chiesa di San Venanzio, ridotta dai francesi a polveriera, della quale furono riutilizzati materiali di costruzione ed elementi decorativi.
Il Castello Della Monica si ricollega senz’altro al gusto neogotico in voga in quel periodo come pure si può dire del castello appartenuto al letterato Vincenzo Bonifaci, edificato nei primi anni del Novecento a Vallenquina, nel comune di Valle Castellana, da alcuni attribuito a progetto dello stesso Della Monica.
Chiarisce però Cosimo Savastano, riportando il testo di un appunto rinvenuto tra le carte del pittore, che verosimilmente il progetto era nato nella mente del Della Monica già da qualche anno, almeno fin dal tempo del suo viaggio a Torino, in occasione dell’Esposizione del 1884 (nella quale aveva messo in mostra due dipinti) quando rimase ammirato alla vista del suggestivo Borgo Medioevale realizzato nel Parco del Valentino e il castello e vi collocò il suo studio, dove raccolse una mole enorme di studi, appunti e disegni realizzati nel corso dei lavori di completamento degli interni e dell’intero complesso.
Negli anni successivi, infatti, furono portati a compimento anche altri due edifici secondari che, insieme al corpo principale, formano un vero e proprio Borgo in stile medioevale: oltre al fabbricato principale (ala ovest) e a due edifici a valle (ala est), il Borgo comprende altre sì una dipendenza di servizio (ala sud) e dei graziosi giardini a terrazzo.
Nel settembre dell’anno 1900, nel corso delle feste per l’inaugurazione e la riapertura al culto della chiesa della Madonna delle Grazie in Teramo, il fuochista Pietro Paolo Vallone ideò uno straordinario spettacolo di illusionismo pirotecnico che ebbe per tema proprio l’incendio del Castello Della Monica.
Dopo la morte del Della Monica (1917) fu Vincenzo Bindi, lo storico dell’arte nativo di Giulianova, a proporne per primo l’acquisizione da parte del Comune per destinarlo a sede del Museo civico. La proposta però, criticata da più parti, fu subito accantonata.
Situato in posizione isolata tra il verde della collina di San Venanzio, a ovest di Teramo, il Castello divenne elemento caratteristico del paesaggio aprutino, proprio come a est della città fu per l’Osservatorio astronomico che Vincenzo Cerulli, sul finire dell’Ottocento fece edificare sull’altura di Collurania.
A causa di una proliferazione edilizia incontrollata, però, a partire dal secondo dopoguerra il Castello fu via via sempre più circondato e soffocato da abitazioni e condomini che hanno finito per occultarne completamente il profilo fino a renderlo quasi indistinguibile alla vista e a mortificarne ogni valenza paesaggistica.
Ad eccezione di un solo edificio, attualmente adibito a civile abitazione, il resto del complesso è oggi di proprietà del Comune di Teramo e si trova in fase di restauro per essere poi riaperto al pubblico e riconsegnato alla città.
Il 15 dicembre 2013 è stata attivata la nuova illuminazione della facciata est del Castello principale.