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Castello d’If

Il castello d’If sorge su una piccolissima isola dell’arcipelago di Frioul nel golfo di Marsiglia.

È una fortificazione francese sorta tra il 1527 e il 1529 con la funzione di prigione, diventata celebre grazie al romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas.

La storia del castello d’If inizia nei primi anni del XVI secolo. Già nel 1516 il re di Francia Francesco I, di passaggio a Marsiglia durante il rientro dall’Italia, punto l’attenzione sul piccolo isolotto d’If, uno spoglio tavoliere roccioso triangolare, di 300 metri per 180, distante poco più di un chilometro dal Vieux Port. Posizione ideale per una fortificazione, che poteva difendere gli accessi al porto e controllare la città.

Castello d’If

Nel 1521, durante la guerra tra Francesco I e l’imperatore Carlo V, nonostante la vigorosa resistenza opposta da Marsiglia all’esercito imperiale, fu evidente la necessità di una nuova fortificazione a controllo del porto, per garantire la difesa della città. Tre anni dopo, il re ordinò la costruzione di una cittadella avanzata, al fine di controllare il transito delle navi. La scelta cade naturalmente su If, che sembrava sorgere in posizione ideale per questo scopo.

I principali materiali per la costruzione provengono probabilmente dall’occupazione spagnola a Marsiglia nel settembre del 1527.

Il punto di forza della fortezza è la sua collocazione al centro del golfo sulle principali rotte di navigazione di quel tempo e probabilmente faceva parte di un progetto di controllo delle coste provenzali voluto dal re.

Castello d’If

Già verso la metà del Cinquecento, la fortezza divenne prigione di Stato. Per più di tre secoli, molti detenuti per ordine reale saranno confinati nelle celle del castello. Vi soggiorneranno, tra gli altri, numerosi ugonotti, arrestati e imprigionati in seguito alla revoca nel 1685, da parte di Luigi XIV, dell’edito di Nantes, che aveva garantito la libertà religiosa nel regno di Francia.

Castello d’If

Il castello, edificato in pochi anni e completato già nel 1531, è una poderosa costruzione in pietra, a pianta quadrata, con tre angoli difesi da enormi torrioni tondi. Tutt’intorno, alla fine del XVI secolo, verrà eretta una cortina difensiva bastionata, che corre lungo tutto il perimetro dell’isola, e di cui il castello funge da ridotto centrale. d’If entrarono nel novembre del 1540 e furono due pescatori marsigliesi, mentre gli ultimi furono alcuni prigionieri della guerra civile avvenuta nel settembre 1914 in Alsazia e Lorena.

La prigione si sviluppa in due piani principali: le celle del piano terra, le quali non Castello d’Iferano munite di finestre e avevano condizioni igieniche pessime (tanto da creare una speranza di vita per i prigionieri di 9 mesi massimi), e le celle del primo piano, le quali erano accessibili con il versamento di una quota mensile (come un affitto) ed, oltre ad essere ben più spaziose, avevano anche le finestre e un camino.

I principali e più famosi prigionieri del castello d’If furono:

  • Jean-Baptiste Chataud, comandante della nave Grand-Saint-Antoine che fu ritenuto responsabile di aver portato la peste a Marsiglianel 1720.
  • Honoré Gabriel Riqueti de Mirabeau, rinchiuso nel 1774 per volere del padre.
  • Fanny Dillon, sposa del generale Henri Gatien Bertrand, rinchiusa nel marzo 1815.
  • Il rivoluzionario socialista Auguste Blanqui.7195327_l

Ed inoltre nella finzione letteraria

  • Due personaggi del romanzo Il conte di Montecristo di Alexandre Dumas: Edmond Dantès e l’Abate Faria.          Castello d’If

Dopo la morte, il 14 giugno 1800 del generale Jean-Baptiste Kléber durante la campagna d’Egitto, Napoleone, temendo che la sua tomba diventasse un luogo sacro del repubblicanesimo, ne dispose la sepoltura nel castello. Diciotto anni dopo Luigi XVIII fece traslare la salma del generale nella sua città natale, Strasburgo.

120 prigionieri furono rinchiusi nel castello D’If nella rivoluzione francese del 1848.

Castello d’If

Successivamente, con il colpo di stato del 2 dicembre 1851 da parte di Napoleone III, furono rinchiusi provvisoriamente 304 prigionieri in attesa di essere trasportati nella prigione di Maison-Carre in Algeria o quella di Cayenne in Guyana

Numerosi altri prigionieri vi furono rinchiusi dopo la caduta del Secondo Impero francese come Gaston Crémieux, fucilato l’anno seguente.

Il castello d’If finì di essere una prigione nel 1915 per diventare un museo e un faro. Tutt’oggi è una meta turistica, raggiungibile grazie ad un servizio di navette collegate al Porto Vecchio di Marsiglia.

Castello d’If